Lo avevamo chiesto due settimane fa a tutti i candidati a Sindaco di Roma Capitale, ma nessuno ci aveva risposto. Ora lo abbiamo chiesto a Virginia Raggi e Roberto Giachetti, rimasti a lottare per la poltrona di Sindaco della Capitale. Sulla tutela della salute mentale, in particolare sulle modalità con cui vengono disposti i trattamenti sanitari obbligatori a Roma, i due candidati non danno risposta.

E’ argomento meno interessante delle Olimpiadi a Roma, delle tasse per il Vaticano e dei rifiuti di Roma, ma sapere come vorranno gestire le ordinanze di TSO, che il Sindaco ha il compito di disporre, poteva essere almeno accennato dai due candidati. Anche se disposto in casi di emergenza, il trattamento sanitario obbligatorio è una procedura delicata, che riduce, seppur temporaneamente, le libertà personali delle persone affette da disturbi mentali gravi.

La necessità di chiarezza nelle procedure è doverosa, in una città dove spesso è il personale dei Centri di Salute Mentale e degli ospedali a dover gestire la situazione, andando ben oltre i loro compiti che dovrebbero essere solo clinici.

Fatti come quelli di Torino, costati la vita ad Andrea Soldi, sono fortunatamente rari. Ma nulla è stato fatto per evitare che la situazione si ripeta o che si verifichino abusi su persone, la cui colpa è solo quella di essere malati gravi.

Buon lavoro al futuro Sindaco di Roma…