Gentile dottoressa Grossi, sono un accanito fumatore consapevole dei rischi che corro ogni volta che mi accendo una sigaretta. Quindi sono assolutamente cosciente che devo interrompere sia per problemi di salute ovviamente, ma anche per problemi economici. Ma proprio non ci riesco!!! Ho provato più volte a smettere, ma sempre con scarsi risultati. Una volta sono stato 15 giorni senza toccare una sigaretta ma poi, la tentazione è stata forte e ho ripreso. Mi aiuti. È possibile smettere?
Lettera firmata
Buongiorno Signor “Accanito Fumatore”, leggo tra le righe della sua lettera da una parte, un po’ di giusta disperazione, ma dall’altra un forte desiderio di smettere accompagnato da una grande consapevolezza. Siamo quindi un bel passo in avanti. Motivazione e consapevolezza. Questo è il segreto! Quanto forte la sua motivazione? Parte tutto da lì. La nicotina, come ben saprà, è una sostanza che crea fisicamente dipendenza.. và ad incidere su circuiti cerebrali che attivano di conseguenza dei meccanismi di piacere e benessere (rinforzo allo stimolo ) che inducono il fumatore a ripetere l’esperienza. Il fumo infatti non è un vizio, né un’abitudine, ma è una vera e propria malattia, “Dipendenza da tabacco”. Come ogni forma di dipendenza, perché il tabagismo lo è, al momento della privazione si creano veri e propri stati di astinenza, con tutte le caratteristiche tipiche di questa fase: nervosismo, rabbia, frustrazione, desiderio irrefrenabile di accendere un’altra sigaretta, mancanza di concentrazione , irrequietezza ecc, ecc. E questa rappresenta un buona scusa per chi, come lei, accanito fumatore, attribuisce la colpa della dipendenza alla sostanza, scaricandosi tutte le responsabilità. Mi dispiace smontare questa teoria, in quanto la dipendenza fisica dura solo per diversi giorni ovvero il tempo utile all’organismo per disintossicarsi, dopodiché la dipendenza sta nella nostra testa e a questo punto è nostra responsabilità darsi da fare per affrontarla e combatterla. Dobbiamo esser noi attivi!
Ma come si fa a gestirla? Ma soprattutto che funzione ha la sigaretta? La sigaretta, così come in ogni forma di dipendenza, rappresenta un palliativo, apparente, all’ ansia. Dico apparente perché noi ci convinciamo che la sigaretta ci fa rilassare: se da un lato potrebbe essere chimicamente così, dall’altro diciamo che diventa una nostra grande e irrinunciabile convinzione. Io dico che se imparassimo, tra le altre cose, a gestire l’ansia, di conseguenza si potrebbe imparare anche ad utilizzare alternative, più funzionali.
Visto che parliamo di dipendenza da una sostanza, come lei ben saprà, esistono rimedi farmacologici (cerotti, gomme ecc, ) che permettono un’assunzione di nicotina in minor dosi per un periodo di tempo limitato. Ma esistono ovviamente anche rimedi comportamentali e psicologici. È bene comunque prendere sul serio il proprio desiderio di smettere di fumare e intervenire facendosi aiutare da specialisti competenti. Per la dipendenza dal fumo, così come per le altre dipendenze, esistono degli efficaci programmi di rilassamento per la gestione dell’ansia, da una parte, di automonitoraggio per raggiungere maggior consapevolezza dall’altra, rimedi alternativi da scegliere e decidere insieme allo specialista. Tanto per iniziare semplici e utili consigli:
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stabilire la data precisa in cui si intende smettere di fumare
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comunicarla ai familiari e agli amici
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programmare le giornate immediatamente successive alla data di cessazione
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non frequentare luoghi in cui si fuma o persone che fumano
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buttare tutti i pacchetti di sigarette che si hanno
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lavare per bene la macchina e ripromettersi di non affumicarla più
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fare una pulizia dei denti
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quando viene la voglia di fumare cercare una persona che non sopporta il fumo e/o lavarsi i denti
Si può smettere di fumare basta volerlo davvero!
Dott.ssa Irene Grossi, psicologa di Mens Sana