Uno studio finanziato dal National Institutes of Health americano ha dimostrato che l’esposizione di madri incinta al virus dell’influenza è stata associata a un rischio aumentato di quasi quattro volte per il loro bambino di ammalarsi di disturbo bipolare in età adulta. I risultati si aggiungono alle crescenti evidenze di possibili cause di fondo condivise e processi di malattia simili alla schizofrenia, tra cui vi è l’esposizione prenatale all’Influenza.
Alla luce di questi risultati, le future mamme dovrebbero adottare misure preventive di buon senso, come evitare il contatto con le persone che mostrano i segni e i sintomi dell’Influenza e rispettare le più comuni norme igieniche. Nonostante le raccomandazioni di salute pubblica, solo una piccola frazione di queste donne si vaccinano contro il virus. Il peso delle prove che abbiamo ora, suggeriscono che i benefici del vaccino probabilmente superano ogni possibile rischio per la madre o per il neonato.
Tra quasi un terzo di tutti i bambini nati in una contea della California settentrionale durante gli anni 1959-1966, i ricercatori hanno seguito 92 persone, che hanno sviluppato il disturbo bipolare, confrontando i tassi di diagnosi di influenza materna durante la gravidanza con 722 controlli appaiati.
Il rischio quasi quadruplicato che abbiamo citato si è dimostrato uguale in qualsiasi momento durante la gravidanza, non si sono trovate prove che suggeriscano che il rischio sia più alto se l’influenza si è verificata durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza. Inoltre, i ricercatori hanno collegato l’esposizione all’Influenza con un aumento di quasi sei volte di un sottotipo più raro di disturbo bipolare con manifestazioni psicotiche.
Un precedente studio condotto dagli stessi ricercatori in un campione di pazienti del nord della California, aveva trovato un rischio tre volte maggiore per l’insorgenza di schizofrenia associata con l’influenza materna durante la prima metà della gravidanza. L’autismo è stato analogamente legato a infezioni virali materne nel primo trimestre.
La ricerca futura indagherà se questo stesso fattore di rischio ambientale potrebbe dar luogo a diversi disturbi, a seconda del momento della gravidanza in cui si verifica l’infezione e come questa colpisca il cervello del feto in via di sviluppo.