L’Alzheimer è una sfida continua perc i ricercatori e per le autorità sanitarie: ne è convinto Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione italiana di psicogeriatria. Il problema di questa malattia è tornato in primo piano dopo la notizia, subito smentita, secondo cui ne sarebbe stato colpito l’attore Sean Connery.
«Ci troviamo oggi in una situazione particolare» spiega il professor Trabucchi «in cui la ricerca sta facendo enormi passi avanti nella conoscenza dell’Alzheimer e nella capacità di identificare l’accumulo cerebrale di beta-amiloide in fase pre-clinica e pre-sintomatica, ma quel che non riusciamo ancora a fare è trovare una terapia adeguata». Il presidente americano Barack Obama, nello stanziare fondi consistenti per la ricerca, ha dichiarato che l’Alzheimer non avrà una cura valida prima del 2025. «Credo che questa sia la posizione più seria alla luce dei dati di cui oggi disponiamo» commenta Trabucchi «non è ipotizzabile di ottenere farmaci efficaci nel breve periodo. E anzi sarà sempre più forte la discrepanza tra il progresso a livello diagnostico e la mancanza di terapie; questo si accompagnerà alle immaginabili tensioni dovuti a persone che sapranno di ammalarsi ma di non potersi curare».
La società è pronta a prendere in carico questi pazienti? «Devono essere fatti molti passi avanti. I problemi sono di vario tipo, il primo è di tipo psicologico: ci saranno sempre più persone ammalate di demenza con situazioni familiari complesse e spesso degradate. In secondo luogo, le autorità sanitarie devono mettere in atto interventi a costo contenuto, di supporto alle famiglie: se tutte le persone affette da demenza fossero ricoverate in strutture residenziali, il sistema non reggerebbe».
Le cifre dicono che in Italia ci sono circa un milione di persone affette da demenze e Alzheimer. Secondo alcune ricerche un paziente costa in media circa 60.000 di euro all’anno. Soldi che spesso non sono sborsati da un Sistema Sanitario Nazionale che chiede sempre più soldi, taglia l’assistenza e i servizi senza però toccare i costi delle amministrazioni sanitarie. Il costo, economico e umano, è sempre più sulle spalle delle famiglie dei malati. L’assistenza a queste persone è una delle grandi sfide dei prossimi anni a livello clinico e umano.