ospedale psichiatricoSul fatto che sia stato fatto un passo avanti verso «il superamento di una pagina drammatica e vergognosa» sono tutti concordi. Ma, incalza la Fp-Cgil, ora occorre superare il modello detentivo. Questo il clima che si respira all’indomani dell’approvazione da parte del Senato del Dl carceri che prevede anche la chiusura definitiva, entro il 31 marzo 2013, degli ospedali psichiatrici giudiziari, e che ora passa all’esame della Camera.

Esprime soddisfazione il ministro della Salute, Renato Balduzzi: «Il provvedimento» è il commento «garantisce la tutela della salute e della dignità dei soggetti autori di reato e affetti da infermità mentale». Fondamentale in questo percorso, continua il Ministro, è stato «il reperimento dei fondi che permetteranno l’accelerazione del percorso di chiusura degli Opg e il rispetto dei termini». In particolare, «per la realizzazione di nuove strutture» spiega Balduzzi «sono stati reperiti fondi per un totale di 180 milioni di euro: 120 per il 2012 e 60 per il 2013.

Per il funzionamento delle nuove residenze sanitarie saranno stanziati per il 2012 38 milioni di euro. A decorrere dal 2013 tali oneri sono incrementati fino a 55 milioni, che vanno aggiunti ai 23 milioni di euro, già in carico al Ssn per la copertura degli oneri attuali». In ogni caso, entro il 31 marzo 2012 un decreto del ministero della Salute dovrà individuare i parametri in possesso delle strutture sanitarie destinate a ospitare le persone per le quali sono applicate le misure di sicurezza del ricovero in Opg, con l’assegnazione a casa di cura e custodia. Un percorso positivo, ma dalla FP-Cgil arriva l’appello a che il passo compiuto non sia considerato risolutivo: «Serve una chiara svolta e la presa in carico degli internati da parte del Sistema sanitario nazionale in sinergia con gli enti locali. Se c’è la disponibilità di 180 milioni di euro per la costruzione di nuove strutture o la ristrutturazione di quelle attuali, li si investa in un solido sistema di assistenza indirizzato al reinserimento sociale. Va completato il progetto di riforma e la rivoluzione culturale che Franco Basaglia ci ha lasciato in eredità».

Da Doctornews.it