Con l’entrata in commercio dei farmaci monouso e di quelli in confezioni conformi si potrebbero risparmiare ogni anno di 600-700 milioni di euro.
La campagna volta alla trasparenza dei farmaci generici, il cosiddetto Mr. Prezzi, voluta dal Garante nel 2008 è stato un flop: lo sostiene l’Associazione Altroconsumo.
Secondo Altroconsumo “L’iniziativa in verità non ha mai veramente preso piede”. Per l’Associazione oggi, a distanza di due anni dal primo monitoraggio i dati in possesso dimostrano ancora una volta lo scarso appeal della campagna “prezzi dei farmaci trasparenti” .
Secondo la rilevazione di quest’anno (aprile 2010) condotta nelle farmacie, nelle parafarmacie e nei corner della grande distribuzione di dieci città italiane, solo un quarto dei punti vendita espone il cartello “prezzi trasparenti” e quasi mai in vetrina (solo tre volte su dieci).
“In compenso – dichiara l’associazione – quasi il 20% dei punti vendita espone cartelli promozionali, cosa che dimostra la tendenza, da noi spesso criticata, a trattare i farmaci come prodotti civetta per allettare i consumatori a comprare sempre più medicine e simili”.
E ancora una volta si torna al punto di partenza con il problema del caro farmaci mentre i Nas continuano a sequestrare farmaci venduti illegalmente, contraffatti e pericolosi che però continuano a prendere piede sebbene vietati per soddisfare le necessità di risparmio di chi arranca alla fine del mese.
Altre due Associazioni, si tratta in questo caso della Federconsumatori e dell’Adusbef propongono la creazione di confezioni di farmaci monouso.
La possibilità di acquistare scatole adattate ai trattamenti prescritti permetterebbe di abbattere il prezzo delle confezioni creando un risparmio ai cittadini pari a 600-700 milioni di euro annui ed evitare inutili sprechi risparmiando così anche sui costi dello smaltimento e riciclo di farmaci avanzati. Questa è solo la prima strada che porta verso il risparmio visto che c’è poi anche quella riguardante la possibilità di acquistare farmaci in confezioni monouso e/o conformi. A metterlo in risalto è in particolare la Federconsumatori, la quale sottolinea come sia estremamente necessario mettere a punto una riforma che permetta l’immissione in commercio di farmaci monouso e con confezioni conformi all’utilizzo del consumatore. Se infatti, ad esempio, si acquista una confezione di farmaci generici costituita da 20 pasticche, ma al consumatore è stata prescritta l’assunzione di sole 10 pasticche, è chiaro che le altre 10 rappresentano uno spreco ed un costo che al cittadino può essere evitato.
Per quanto concerne invece la vendita di farmaci online per la senatrice Radicali/Pd, segretaria commissione Igiene e Sanità, Donatella Poretti, se l’Italia rimane uno dei Paesi dove la vendita (illegale) online di farmaci è maggiormente diffusa, la legalizzazione della vendita online di farmaci permetterebbe ai milioni di italiani che ad oggi non rinunciano all’acquisto via Web di comprare online in modo sicuro e controllato con evidenti risparmi di tempo e di denaro.
Resta da chiedersi quanto realmente possano essere messe in atto politiche di taglio dei prezzi.
Per Federfarma la manovra economica del Governo che prevede un taglio alla spesa sui farmaci è insostenibile per le farmacie e rischia di farne chiudere un numero elevato.
“Ciò accade – scrive in un comunicato Federfarma – proprio mentre le farmacie stanno impegnandosi per organizzare i nuovi servizi previsti per soddisfare le esigenze di salute della popolazione, in particolare delle fasce più deboli, anziani e cronici. Le farmacie rurali italiane, le farmacie piccole e presenti in tutto il Paese, patrimonio essenziale del nostro sistema sanitario e sociale – continua Federfarma – non vogliono minimamente sottrarsi al dovere di ogni cittadino e ancor più di ogni professionista responsabile di contribuire per la propria parte ai sacrifici richiesti dal Governo.
Tuttavia, le farmacie rurali contestano l’iniquità di un provvedimento che scarica di fatto il peso del risparmio relativo alla spesa per farmaci sulla sola farmacia, non coinvolgendo l’intera filiera, come correttezza ed equità richiederebbero”.
Il capitolo caro farmaci resta perciò aperto su più fronti e ancora lontano dalla proposta di soluzioni concrete che possano permettere ai cittadini di risparmiare sulla loro bene più prezioso: la salute.
Da Ftaonline News