tempo al sonnoUno studio pubblicato a Febbraio dall’americana National Sleep Foundation ha esaminato i dati di 320 studi sul sonno e ha redatto delle nuove linee guida sulla quantità di sonno che ciascuno di noi dovrebbe perseguire quotidianamente. Le linee guida sono suddivise per fasce d’età, dall’età neonatale agli adulti sopra i 65 anni.

Le nuove linee guida sono più elastiche nella definizione delle ore necessarie per un buon sonno: ad esempio, per gli adolescenti si raccomandano 8-10 ore di sonno al giorno, mentre quelle precedenti ne indicavano 8,5-9,5. La revisione è stata effettuata anche seguendo i più recenti studi neuro-endocrinologici: l’area del cervello responsabile della regolazione della produzione di ormoni implicati nel sonno è l’ipotalamo, i cui ormoni regolano anche temperatura, appetito, risposta allo stress, spinta sessuale, ritmi circadiani.

Abbiamo comunque ancora molto da imparare sul sonno. Trascorriamo un terzo della nostra vita a dormire. Sappiamo che il sonno è ristoratore e che è importante per il consolidamento della memoria, ma non conosciamo la sua funzione nel dettaglio. Ecco tutte le raccomandazioni edite dalla commissione:

–          Neonati (0-3 mesi): 14-17 ore

–          Neonati (4-11 mesi): 12-15 ore

–          Lattanti (1-2 anni): 11-14 ore

–          Età prescolare (3-5 anni): 10-13 ore

–          Età scolare (6-13 anni): 9-11 ore

–          Giovani adulti (18-25 anni): 7-9 ore

–          Adulti (26-64 anni): 7-9 ore

–          Anziani (dai 65 anni in su): 7-8 ore

sigarette

sigaretteLa Dottoressa Sara Hitchman dell’Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze del King’s College di Londra ha pubblicato recentemente un rapporto che dimostra che le avvertenze per la salute poste sui pacchetti delle sigarette sono più efficaci rispetto alle confezioni senza avvisi.

Le cifre hanno rivelato che i due terzi (66%) dei fumatori australiani ed ex fumatori ora notano più precocemente le etichette di avvertimento quando guardano un pacchetto di sigarette. Solo circa un terzo (34%), le aveva notate prima di una legge entrata in vigore nel dicembre del 2012 che impone alle imprese di tabacco di utilizzare imballaggi standardizzati per le sigarette in Australia.

Il rapporto ha mostrato anche che l’imballaggio standardizzato diminuisce il fascino dei prodotti contenenti tabacco. La percentuale di fumatori australiani che hanno risposto, “per niente” quando gli viene chiesto quanto hanno apprezzato l’aspetto del loro pacchetto di sigarette è aumentato dal 44% prima dell’esistenza dei pacchdetti standardizzati rispetto all’82% dopo la loro introduzione. Nel Regno Unito, pacchetti di sigarette rimangono attraenti (non è obbligatorio inserire le avvertenze per la salute) con appena il 38% dei fumatori che risponde “per niente” quando gli viene chiesto quanto gli piaccia l’aspetto del pacchetto di sigarette. Il nuovo rapporto dimostra che l’imballaggio standardizzato è efficace e importante per la salute pubblica.

Nel complesso questo rapporto presta ulteriore supporto alla base di dati giaà esistente che dimostra che il packaging standardizzato aumenta la visibilità delle avvertenze per la salute e diminuisce l’appeal dei prodotti contenenti tabacco.

In risposta alla normativa del 2012 sulle confezioni, i tassi di fumo in Australia hanno registrato un netto calo: il numero medio di sigarette fumate dal fumatore si è ridotto; l’età media di una persona che accende la prima sigaretta è aumentata e il numero complessivo di fumatori è sceso al 12,8% della popolazione, rispetto al 19% nel Regno Unito. Inoltre, in un rapporto indipendente commissionato dal governo britannico ha concluso che ‘imballaggio standardizzato servirebbe a ridurre il numero di bambini che iniziano a fumare.

Secondo il nuovo rapporto, quindi l’evidenza dell’efficacia del confezionamento standardizzato è chiara, e dovrebbe essere attuato quanto prima nel Regno Unito. Ogni giorno di ritardo costa vite umane. Purtroppo non abbiamo dati sull’Italia, che ha leggi che obbligano annunci standardizzati riguardo la salute, come in Australia. Speriamo che i risultati siano gli stessi.