Cos’è – Questa disciplina è una ramo sanitario che si occupa della prevenzione, abilitazione e riabilitazione delle patologie di interesse neuropsichiatrico dell’età evolutiva. Tramite una valutazione di tutti i livelli di sviluppo del bambino, la Terapista stila, in accordo con l’equipe medica, la famiglia e le Insegnanti, un intervento terapeutico. Questo viene applicato tramite un programma personalizzato sul bambino, le cui caratteristiche e la durata sono, quindi, variabili.
Come si applica – Il programma di riabilitazione ha la peculiarità di essere studiato e organizzato in maniera specifica e unica per ogni bambino: una volta eseguita la diagnosi, vengono individuati gli obiettivi specifici per ogni caso. Sulla base di questi vengono identificate delle attività di “gioco” che siano affini ai gusti del bambino e rispettose dei suoi desideri e che vadano a lavorare sulle difficoltà specifiche del suo profilo di sviluppo in maniera integrata e globale.
Quali sono i suoi obiettivi – Qualunque sia la difficoltà o la disabilità di cui è affetto il bambino, sarà cura della Terapista individuare come obiettivo principe il raggiungimento del più alto grado di autonomia per il paziente, rispetto all’ambiente che vive. La Terapia si propone quindi, in presenza di rischi evolutivi o di una patologia conclamata, di scardinare e riorganizzare i meccanismi relativi a: il comportamento, la motricità globale, la motricità fine, le compentenze grafiche e simboliche e le compentenze comunicativo-liguistiche del bambino.
Quali patologie tratta – Le patologie di interesse neuropsichiatrico dell’Età Evolutiva che la Terapista è abilitata a trattare, sono le seguenti:
Disturbi Specifici di Linguaggio: tutti disturbi relativi alla produzione e alla comprensione del linguaggio verbale. Difficoltà a livello fonologico, a livello semantico, morfosintattico, logico-narrativo. Ad esempio i bambini affetti da tali disturbi in età precoce (3-6 anni) hanno difficoltà nell’articolare le parole e nell’organizzare le frasi, viceversa possono avere problemi nel comprenderle. Hanno difficoltà nell’organizzare piccoli racconti e nel connettere in sequenza fatti e processi logici. Possono essere predittivi dei Disturbi di Apprendimento
Disturbi Specifici di Apprendimento: sono i disturbi riguardanti le competenze relative all’organizzazione del linguaggio scritto, relative alla lettura e al calcolo. Si manifestano in assenza di difficoltà cognitive, relazionali e motorie. In maniera meno specifica si possono manifestare anche difficoltà di apprendimento generiche, comunque fortemente invalidanti per l’alunno.
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo: comprendono i Dist. dello Spettro Autistico, il Dist. di Asperger, il Dist. Disintegrativo dell’Infanzia, la Sindrome di Rett, l’Autismo Atipico o NAS. Si differenziano in vari profili clinici, le caratteristiche generiche di questi bambini sono: interessi molto ristretti e stereotipati, difficoltà nella relazione e nell’uso del linguaggio.
Ritardo mentale: bambini con funzionamento intellettivo inferiore alla media. Questi bambini manifestano difficoltà nell’acquisizione e generalizzazione di varie compentenze. Hanno inoltre notevoli difficoltà nella cura e nella gestione della propria persona e nell’adattamento alla società e nelle relazioni.
Disturbo di Coordinazione Motoria: difficoltà in tutte le azioni quotidiane che richiedono coordinazione motoria. Sono bambini spesso goffi, non autonomi nel vestirsi, disordinati, con difficoltà nella grafia e nel disegno, scoordinati e con scarse prestazioni sportive
Ritardo motorio: ritardo nell’acquisizione delle tappe motorie. Ad esempio bambini che imparano a stare seduti autonomamente o a camminare in ritardo rispetto agli altri bambini.
Ritardo sensomotorio: ritardo nell’acquisizione delle tappe motorie e di alcune compentenze specifiche tra 0 e 3 anni. Ad esempio bambini che imparano più tardi rispetto agli altri bambini a manipolare gli oggetti, a gattonare, a comunicare ecc…
Disturbi motori, neuromotori e sindromi genetiche: disturbi legati alla motricità, relativi a diverse patologieevidenziatesi durante la gravidanza, durante o dopo il parto. Es.: Paralisi Cerebrali Infantili, distrofie muscolari, disturbi degenerativi del sistema nervoso, malattie e sindromi genetiche, malattie dismetaboliche, ecc…
ADHD/ADD: disturbi caratterizzati da difficoltà a mantenere l’attenzione, con associata o meno iperattività. Questi bambini ad es. sono spesso irrequieti, hanno difficoltà a concentrarsi su un compito, non sanno rispettare i turni quando si parla o si gioca, hanno sempre bisogno di muoversi.