Gentile dott.ssa Grossi. Sono una signora di mezz’età che attualmente non è più serena. Sto male! Ho ansie, paure non so cos’altro, ma ho anche qualche resistenza a chiedere un aiuto ad uno psicologo perché … me ne vergogno e poi, io non sono matta!
Lettera firmata
Cara signora, sono contenta che lei mi abbia scritto questa mail perché mi dà la possibilità di sfatare dei miti sullo psicologo strizzacervelli!!! Intanto, in qualche modo, la sua richiesta d’aiuto l’ha inviata e io la colgo con molto piacere. Non è l’unica, anzi, purtroppo è ancora luogo comune pensare che, chi va dallo psicologo sia matto. Ci sono pregiudizi popolari e numerosi falsi miti che inviterei i lettori di Gurù a suggerirmene. La nostra cara signora introduce un altro aspetto molto importante: la vergogna. Immagino che lei pensa: “Che cosa dirà la gente se mi vede andare o parlare con uno psicologo?” “ Penserà che sono matta, che sono fuori di testa?”. Si accetta senza incertezze, di andare dal ginecologo per problemi “intimi”, piuttosto che dall’oculista per la vista, o dal gastroenterologo per problemi gastrointestinali; ma se non mi sento serena, se sono triste, e vivo con paure, ansie e in uno stato di malessere generale che compromette le mie normali attività giornaliere, bèh, malgrado tutto questo, non accetto di andare dallo psicologo. Perché, mi chiedo? Intanto facciamo un po’ di chiarezza. Per la maggior parte dei casi, lo psicologo si occupa di persone sane che hanno delle difficoltà e problematiche, mentre di ordine medico sono le patologie più gravi e invalidanti come le psicosi e la schizofrenia. Andare dallo psicologo, significa intanto ammettere una propria difficoltà; decidere di fare un percorso personale per conoscersi un po’ di più, per prendersi cura di sé e del proprio benessere, per affrontare quelle problematiche che mi fanno star male e che non mi fanno vivere la mia vita a pieno e al meglio. Non significa essere matto! Ma, anche la stessa parola, “matto”, è comunque un luogo comune. Nei nostri manuali questo termine non esiste. Credo invece che, chi avesse la possibilità, la forza e il coraggio di intraprendere un percorso personale, deve esserne orgoglioso! Da altre parti andare dallo psicologo, è un lusso e credo che tra qualche tempo lo diventerà anche qui. È tutta questione di mentalità; Einstein diceva: “è più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio”. E per cambiare la mentalità delle persone c’è bisogno di tempo. Io stessa, inevitabilmente, sto facendo un mio percorso personale, e ne sto, ovviamente, riscontrandone benefici. Perché ostinarsi a vivere male la propria vita quando invece si può con qualche aiuto, comprenderla meglio, ritrovare la serenità e l’entusiasmo, guardare la vita con uno sguardo obiettivo(e non interpretativo come siamo abituati a fare)? La realtà che ci circonda è vista dai nostri occhi e interpretata da essi. Ma, è proprio quest’interpretazione che talvolta ci fa star male. Lo psicologo non fa altro che aiutarti a capirti meglio, a insegnarti un nuovo modo di guardare la vita. Imparerai a togliere gli occhiali scuri, quelli che ti fanno vedere tutto nero; ma non ti metterà quelli rosa, che ti faranno vedere il mondo irreale di illusioni; al contrario imparerai ad indossare gli occhiali con le lenti trasparenti, per farti vedere il mondo in modo obiettivo. E imparerai così, un nuovo modo di pensare e di affrontare le problematiche, non solo per oggi, ma per il resto della vita. Racconto una storia a te signora scrittrice e a tutti i lettori, per chiarire meglio il ruolo dello psicologo:
Un saggio pescatore cinese che stava pescando sul molo venne interpellato da una donna affamata che non mangiava da giorni. Notando il secchio di pesci che aveva preso, la donna lo aveva implorato a donargliene alcuni perché placassero la sua fame.
Dopo un momento di riflessione, il pescatore rispose: ”Non ho intenzione di darle alcuno dei miei pesci ma, se raccogli una canna e si siede accanto a me per un po’, le insegnerò a pescare. In questo modo lei non mangerà soltanto oggi, ma imparerà a procacciarsi del cibo per il resto della sua vita”
Ed è proprio questo che lo psicologo prova a fare!
Dr.ssa Irene Grossi