Cara Dott.ssa Grossi, sono … un recidivo traditore e , come tale, preferisco rimanere in anonimato. Sono sposato con 2 figli e … con una serie di amanti. Si , una serie, perché … non posso farne a meno!!  Sembra come se non riuscissi mai ad accontentarmi, sento l’esigenza di conquistare, sedurre e poi abbandonare ogni donna che incontro. Sono un amante infedele delle donne. Mi rendo conto e a volte mi sento anche un po’ in colpa nei confronti di mia moglie e dei miei figli che invece mi vogliono bene ma, non riesco proprio a farne a meno. Sono stato costretto a sposarmi, altrimenti non l’avrei mai fatto!!! Voglio bene a mia moglie ma credo di non averla mai amata ma sono certo invece di averla … sempre tradita!!! Ora che ho una certa età  e continuo imperterrito , comincio a chiedermi
Ma secondo lei … sono malato????  –
Lettera firmata

manuale d'amoreGentile don Giovanni, la chiamerò così in questo articolo perché mi sembra di capire che lei è affetto proprio da una patologia chiamata Dongiovannismo!!!! È un disturbo, in eccesso, del desiderio sessuale, scritto e ben illustrato nei migliori manuali psicologici. Il Dongiovannismo prende il nome del leggendario personaggio spagnolo famoso per essere un amante quanto mai seducente e fascinoso. Questa sindrome è uno stato patologico in cui il soggetto sente il bisogno incontrollabile, compulsivo, di sedurre tutte le donne che incontra. Sotto il profilo psicologico dietro un Dongiovanni si nasconde quasi sempre un individuo insicuro che trova la sua identità solo attraverso le conferme che gli vengono fornite dal successo della conquista. Nel momento in cui vede i successi del suo corteggiamento, spesso non arriva nemmeno a consumarli nei rapporti sessuale, in quanto non è effettivamente interessato a quello, ma il piacere sta nella conquista e nella seduzione. Come ci conferma il nostro amico, questo desiderio irrefrenabile di conquista può essere associata ad una “bulimia erotica”. Il Don Giovanni infatti, non si abbandona all’amore, ma si definisce innamorato ogni qualvolta si avvicina alla sua preda. Devo ammettere che lei è stato anche piuttosto fortunato a non rimanere solo, malgrado afferma di non averlo scelto,  in quanto i suoi colleghi Don Giovannini, tendono invece a rimanere soli poiché non riescono a stabilire una relazione duratura con nessuna donna. Dietro uno stato patologico del genere, come ho già affermato, c’è una profonda insicurezza, e un senso di inadeguatezza. Ragion per cui, solo attraverso la conquista, l’individuo ha la percezione della propria esistenza: “seduco, quindi sono”. Per molti uomini è una fase temporanea della propria vita che termina  quando si riesce a trovare la donna giusta. Per altri invece è proprio uno stile di vita dal quale non si riesce a venirne fuori. I don Giovanni hanno un particolare fascino e rappresentano per molti un vero e proprio “mito”. Il nostro amico mi chiede solo se è “malato” ma non credo sia molto interessato a cambiare ; atteggiamento tipico di chi, come lui, non è infastidito da questo stile di vita.
Si può cambiare ovviamente, ma credo che in questi casi manchi proprio la motivazione al cambiamento; per esempio, lei signor Don Giovanni, vorrebbe cambiare????
Raramente il narcisismo del dongiovanni  permette di riconoscere questo atteggiamento come un problema. Cosa però che il nostro caro amico forse ha iniziato a fare. Al contrario, sono spesso le mogli e le donne vittime-preda, che chiedono disperatamente un aiuto psicologico di sostegno.
Mi sento infatti di consigliare a loro un libro “Donne che amano troppo” di Robin Norwood, con l’augurio di non continuare a fare le “crocerossine” di uomini che non le amano e che non le meritano.

Dott.sa Irene Grossi – Psicologa di Mens Sana