L‘anatomia nella sessualità non è tutto. Abbiamo a che fare con una sfera che include psiche, cultura, educazione, emozioni ed esperienze, oltre al gusto personale. E non solo: gli organi erettili in funzione si modificano e si trasformano di dimensioni in una maniera variabile nei vari individui e pure nello stesso, secondo l’entità dell’esperienza. Per cui quello che a riposo non è palpabile, nell’eccitazione risulta più o meno vistosamente palpabile con una varietà individuale notevole e questo l’anatomia non lo può evidenziare. Di fatto molte donne per motivi diversissimi amplificano il loro sentire e la loro conoscenza di sè con l’esperienza.
Spesso è la donna più matura, con uomo esplorante quella che arriva alla consapevolezza di un’area sensibile, che piace intensamente, sempre di più, in alcuni casi in modo esplosivo. E a volte l’esplosione porta ad una pioggia, calda e confortante, del piacere totale. Esistono, punto G ed eiaculazione femminile, ma non a tutte capita di farne conoscenza, forse perchè non tutte hanno anatomicamente questa area e/o non tutte sanno come avvicinarsi ad essa. Questo non vuol dire che chi non ha avuto un incontro ravvicinato con tale entità viva una sessualità di privazione, anzi.
La questione del punto G, è tuttora controversa, poiché questo non è da intendere come fosse un bottone, ma è un’area situata nella parete anteriore della vagina che risulta essere (come appare evidente nelle ecografie) un residuo prostatico e che per molte donne è un’area particolarmente sensibile. Altre forse, non ne sono dotate e quindi non rilevano una particolare risposta alla stimolazione specifica. Gli studi anatomo-fisiologici della risposta sessuale femminile sono partiti in grande ritardo rispetto a quelli maschili (come pure lo studio di eventuali sussidi farmacologici che possano aiutare nei differenti problemi femminili).
Riguardo all’inesistenza del punto G sia i resoconti clinici che la testimonianza di molte donne sostengono che, almeno in parte, ci sia un fondamento non solo dell’area negata da alcuni, ma anche, forse per una minoranza di donne, di avere un’eiaculazione al momento dell’orgasmo che sottoposta ad analisi chimica non risulta essere una perdita di urine e contiene anche PSA (antigene prostatico specifico).
Per chiarimenti e approfondimenti:
Dott.ssa Ilaria Desimone, psicologa e sessuologa per Mens Sana
Cel: 3386114516