Roma, 3 mar. (Adnkronos Salute/Ign) – Italiani e alcol: attrazione fatale. I connazionali che esagerano col bicchiere sfiorano il 16%. E a volte si lasciano andare in modo pericoloso: il 34% dei bevitori, soprattutto giovani, pratica almeno una volta a settimana il binge drinking, la moda di bere in maniera compulsiva fino ad ubriacarsi. E’ il quadro che emerge dalla Relazione al Parlamento che il ministero della Salute ha trasmesso il 14 gennaio scorso ai presidenti di Camera e Senato sugli interventi realizzati da ministero e Regioni in attuazione della ‘Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati’. Il quadro epidemiologico che emerge dalla Relazione conferma la diffusione, in atto negli ultimi anni, di comportamenti a rischio lontani dalla tradizione nazionale – sottolinea il ministero – quali i consumi fuori pasto, le ubriacature e il binge drinking, soprattutto tra i giovani. Nei confronti dell’Europa, l’Italia presenta una minore prevalenza di consumatori di bevande alcoliche e una minore diffusione del binge drinking. Tuttavia, fra coloro che consumano alcol, ben il 26% lo fa quotidianamente (il doppio della media europea), il 14% lo fa da 4 a 5 volte a settimana (valore più alto in Europa) e il 34% pratica il binge drinking almeno una volta a settimana (contro il 28% della media europea). Inoltre, il 9,4% della popolazione consuma quotidianamente alcol in quantità non moderate e il 15,9% non rispetta le indicazioni di consumo proposte dagli organi di tutela della salute. Il binge drinking è diffuso soprattutto tra i ragazzi di 18-24 anni (22,1%) e di 25-44 (16,9% ). Per quanto riguarda i giovani, la bassa età del primo contatto con le bevande alcoliche è l’aspetto di maggiore debolezza del nostro Paese nel confronto con l’Europa (in media 12,2 anni di età, contro i 14,6 della media europea). Nel 2008 il 17,6% dei giovani di 11-15 anni ha consumato bevande alcoliche, in un’età al di sotto di quella legale per la somministrazione e per la quale il consumo consigliato è pari a zero. Tra i giovani di 18-24 anni, maschi e femmine, ha consumato bevande alcoliche il 70,7%, con una prevalenza superiore alla media nazionale. In particolare, i giovani al di sotto dei 30 anni rappresentano il 10% dei pazienti in trattamento nei servizi alcologici territoriali del Ssn. Cattive abitudini che portano inevitabilmente anche ad un aumento degli incidenti stradali. Tra i giovani conducenti si riscontra il più alto numero di feriti e morti negli incidenti stradali (29.672 feriti di 30-34 anni e 432 morti di 25-29 anni nel 2007) e l’ebbrezza da alcol ha rappresentato nel 2007 il 2,09 % del totale di tutte le cause di incidente stradale rilevate. Tra gli anziani over 65, il 48,1% dei maschi e il 13,1% delle femmine consuma alcolici, e in particolare vino, senza attenersi alle linee guida proposte dagli organi di tutela della salute.
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