“Non abbiamo più figli, ma piccoli Buddha a cui noi siamo devoti”. Lo psichiatra Paolo Crepet, intervenuto al programma di La7 “Tagada“, così commenta gli ultimi episodi di violenza degli alunni nei confronti dei loro insegnanti. Per lo psichiatra, quando il il buonismo educativo diventa eccessivo, le conseguenze sono nefaste. La devozione, il quasi timore che molti genitori hanno verso i loro figli, li fa asomigliare a dei piccoli Budda che possono fare praticamente tutto. Scelgono dove andare a mangiare, in quale parco giochi giocare e i genitori non sanno che dire se non sempre sì. Ma questo è sbagliato, perchè quando diventeranno grandi, ci sarà qualcuno che gli dirà di no. Sarà forse la prima frustrazione amorosa oppure il primo lavoro che termina. Esistono genitori che accompagnano il loro figlio di 26 anni al primo giorno di lavoro; altri che non mandano i loro figli all’Erasmus perché fa freddo. Questi genitori sono disastrosi e purtoppo non sono casi isolati.

Non sono casi isolati nemmeno gli episodi di violenza: prima di Sondrio, era accaduto in provincia di Caserta, dove una professoressa è stata sfregiata in volto da un suo studente, nel piacentino, una insegnante è finita all’ospedale per essere stata colpita al braccio da un suo allievo. Infine nella Valle del Savio, in Emilia Romagna, dove un alunno ha preso a pugni in faccia il suo insegnante.

Si tratta di una serie di eventi da non sottovalutare, una situazione che sta diventando una emergenza e che deve essere gestita a partire dall’ambito familiare. Non è possibile attribuire sempre tutta la responsabilità alla scuola, luogo imperfetto, certamente, dove accadono situazioni gravi che vedono protagonisti docenti o personale scolastico in generale, che una volta individuati vengono giustamente condannati dalla Giustizia.

Per gli alunni è diverso, perché ancora sono minorenni e perchè gli insegnanti non credono che denunce o carcere siano la strada educativa giusta. Provano spesso a proteggere i loro strumenti da conseguenze anche peggiori, sperando in un serio intervento educativo da parte dei genitori. Intevento che spesso non arriva. E’ tempo che anche le famiglie prendano coscienza dei propri errori.

E’ vero: nessuno ci insegna a fare i genitori e spesso i consigli di nonni o altre famiglie alle prese con problemi simili non sono sufficienti. Quando la situazione sfugge di mano, è bene rivolgersi a dei professionisti, come quelli che collaborano con Mens Sana. Il nostro programma di alta specializzazione Genitori e Figli  è stato pensato proprio per aiutare le famiglie alla prese con problemi di questo genere.