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Il litio è considerato una terapia standard per il disturbo bipolare negli adulti, data la sua capacità di trattare sia i sintomi dell’umore che l’ideazione suicidaria. È, infatti, uno dei pochi farmaci psichiatrici disponibili che ha dimostrato efficacia nella prevenzione del suicidio. Sono disponibili prove molto meno dirette dell’efficacia del litio negli adolescenti, al di fuori della mania, e molti medici sono ancora titubanti nel prescrivere questo farmaco ai loro giovani pazienti.

Uno studio pubblicato il 29 luglio sul Journal of American Academy of Child & Adolescent Psychiatry riporta che i giovani con disturbo bipolare che assumono litio hanno la metà delle probabilità di suicidarsi rispetto a quelli che assumono altri stabilizzatori dell’umore. I giovani che assumono litio hanno anche mostrato altri benefici per la salute mentale come riduzione della depressione, minore aggressività e migliore funzionamento sociale. Sebbene lo studio fosse retrospettivo, i suoi risultati rispecchiano ciò che è stato riportato negli studi per adulti.

Lo studio ha rilevato 17 tentativi di suicidio nei giovani assumevano litio (1,9%) e 63 tentativi nei giovani che stavano assumendo un altro stabilizzatore dell’umore (3,6%). Dopo essersi adattati alle differenze demografiche tra i gruppi, i giovani che assumevano litio avevano circa la metà delle probabilità di tentare il suicidio rispetto a quelli che assumevano altri farmaci. I giovani che assumono litio hanno anche riportato punteggi più bassi nelle valutazioni dei sintomi depressivi e dell’aggressività, nonché minori danni sociali rispetto ai giovani che assumono altri farmaci. Il litio però non ha ridotto il rischio di essere ricoverato in ospedale, né è stato superiore ad altri stabilizzatori dell’umore nel prevenire episodi maniacali.

Non bisogna considerare il litio come la scelta automatica per i giovani a elevato rischio di comportamenti suicidari. I tentativi di suicidio per overdose di farmaci non sono eventi rari nei giovani a rischio. Per questo motivo, è necessario prestare particolare attenzione al litio quando lo si prescrive a questa popolazione vulnerabile a causa della ristretta finestra terapeutica del farmaco, che può divenire molto tossico. Allo stesso tempo, più medici dovrebbero almeno pensare al litio quando prendono decisioni terapeutiche riguardanti i giovani con disturbo bipolare.