Le persone con disabilità sono maggiormente esposte al rischio di essere vittime di violenza e di sviluppare malattie mentali. Lo afferma una nuova ricerca pubblicata sulla rivista ad accesso libero PLoS ONE da ricercatori dell’Istituto di Psichiatria del King’s College di Londra della University College London.
Un recente Rapporto mondiale sulla disabilità reputa la violenza come una delle principali cause di morbidità tra le persone disabili.
Gli autori hanno analizzato i dati del British Crime Survey 2009-2010 per stimare le probabilità che una persona con disabilità fisiche o mentali, vivendo violenze, domestiche e non, fisiche, sessuali violenza domestica e non domestica, possa sviluppare un disturbo psichico. L’indagine, purtroppo, non ha incluso le persone con disabilità che vivono in istituti.
Il Dott. Paul Moran, co-autore dello studio, ha detto: “Il nostro studio mette in evidenza che, contrariamente all’opinione comune, le persone con problemi di salute mentale sono molto più frequentemente vittime di violenza. Inoltre, l’impatto psicologico della vittimizzazione violenta è probabile che sia più grave per le persone con disabilità pre-esistente. Non sorprende: questo è associato a una quantità enorme di sofferenza e un peso economico rilevante”. Il dottor Moran aggiunge: “Abbiamo bisogno di sviluppare una migliore comprensione su come prevenire la vittimizzazione degli adulti vulnerabili. I medici di Medicina Generale e il personale ospedaliero devono essere attenti a questi risultati e dovrebbero indagare le esperienze di violenza subita tra i loro pazienti più vulnerabili.”.
Nel complesso, gli autori hanno trovato che, rispetto a quelli senza disabilità, le probabilità di essere vittima di violenza nel corso dell’anno passato sono state tre volte superiori per le persone con malattia mentale e disabilità associata, e due volte superiori per le persone con disabilità fisica. Le quote sono simili per la violenza fisica e sessuale e per la violenza domestica e non domestica. La loro analisi ha anche rivelato che le vittime con disabilità avevano il doppio delle probabilità di avere difficoltà emozionali seguenti la violenza rispetto alle vittime non-disabili.
Gli autori affermano che nel complesso, hanno stimato nel loro studio che la prevalenza e il rischio di violenza è coerente con i rapporti di altri paesi come gli Stati Uniti e Taiwan. Secondo gli autori, la loro ricerca evidenzia la necessità per i medici di essere a conoscenza dei rischi maggiori di violenza domestica e non domestica tra i pazienti con tutti i tipi di disabilità, e l’aumento del rischio di difficoltà emotive tra le vittime disabili.
Lo studio conclude: “La ricerca futura dovrebbe valutare l’efficacia dei programmi di prevenzione della violenza nelle persone con disabilità e favorire la divulgazione di questa triste realtà.”