Una significativa percentuale di pazienti con sindrome dell’intestino irritabile beneficia di una risposta positiva alla terapia cognitiva comportamentale sui sintomi entro 4 settimane di trattamento: l’effetto terapeutico in questi casi tende a mantenersi a distanza di tempo. È quindi un risultato molto positivo quello illustrato da Jeffrey Lackner, University of Buffalo, New York, e collaboratori, al termine di uno studio, pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology che ha incluso 71 pazienti di età compresa tra 18 e 70 anni con sintomi moderati o più gravi di sindorme del colon irritabile secondo i criteri di Roma II.
I partecipanti sono stati collocati in lista d’attesa oppure avviati alla terapia cognitivo comportamentale per 10 settimane in 4 o 10 sessioni di un’ora alla settimana. Lo scopo principale dell’indagine era quello di verificare se gli individui che manifestavano una risposta rapida entro 4 settimane di terapia mantenevano l’effetto terapeutico nel follow-up. L’esito è stato positivo: il 30% dei pazienti sottoposti a psicoterapia ha avuto una risposta entro quattro settimane e di questi il 90-95% ha mantenuto il beneficio dopo 3 mesi di follow-up. Un’altra osservazione riferita nel lavoro è che i pazienti con risposta rapida con i sintomi più severi al baseline erano quelli che ottenevano una maggiore e sostenuta riduzione dei sintomi rispetto ai soggetti che rispondevano più tardi. Non sono state rilevate differenze in termini di beneficio clinico tra i due diversi dosaggi di Terapia Cognitivo Comportamentale.