latticini Esiste una vasta e dettagliata letteratura sulle interazioni farmacologiche che coinvolgono farmaci i psicotropi, ma è stata sempre dedicata meno attenzione alle interazioni tra psicofarmaci e alimenti. In realtà, però, le interazioni cibo-farmaco sono state identificate per molti farmaci psicotropi. La maggior parte delle interazioni alimentari riguardano la farmacocinetica, che coinvolge l’assorbimento del farmaco, il metabolismo e l’escrezione. L’elenco fornito in questo articolo non è esaustivo.

Assorbimento

La presenza di cibo nello stomaco o nell’intestino tenue influenza il tasso e/o il grado di assorbimento di molti farmaci. Questo può essere un fattore importante per farmaci come il buspirone, la sertralina, e lo ziprasidone. Tutti i farmaci, comunque hanno mostrato un potenziale aumento dell’assorbimento in presenza di cibo. Per altri farmaci, tra cui alcuni gli ipnotici e gli anticonvulsivanti, la velocità di assorbimento è rallentata in presenza di cibo, quindi la velocità di insorgenza dell’azione del farmaco è più lenta. Questo può essere vantaggiosamente utilizzato per farmaci a rilascio immediato, perchè un assorbimento rallentato può ridurre il rischio di ipotensione ortostatica.

Dal 1989, quando la prima interazione tra farmaci e succo di pompelmo è stato scoperto casualmente, le interazioni con il pompelmo sono state ampiamente studiate, soprattutto con metodi in vitro. Vari composti presenti nel succo di pompelmo influenzano l’attività di numerosi enzimi e trasportatori, tra cui il CYP3A e la p-glicoproteina; esiste una evidenza in vivo per l’inibizione clinicamente rilevante del CYP3A, ma solo nel tratto gastrointestinale con il normale consumo di succo di pompelmo. I farmaci che dovrebbero essere evitati quando viene ingerito succo di pompelmo includono: buspirone, mifepristone, pimozide, ziprasidone. Farmaci per i quali si consiglia cautela nell’uso di pompelmo sono la carbamazepina e le benzodiazepine.

Metabolismo

Studi in vitro e su animali hanno dimostrato che i cavoli e altre verdure a foglia verde inibiscono competitivamente l’attività di molti enzimi del CYP, tra cui il CYP1A2, 2D6, 2C19 e 3A4. Sebbene la quantità di cavolo che dovrebbero essere ingeriti per provocare questa inibizione è almeno il doppio di una porzione abbondante, il potenziale di inibizione additivo dovrebbe essere considerato. Ad esempio, cavoli, le rape e la fluvoxamina potrebbero inibire significativamente 1A2, il cavolo e la fluoxetina (o altri farmaci psicotropi) possono inibire significativamente 2D6; cavoli, rapa e fluoxetina e fluvoxamina potrebbero inibire significativamente 2C19. Per il CYP3A4, induttori come la carbamazepina, il fenobarbital e l’erba di San Giovanni possano mitigare gli effetti inibitori del cavolo. Allo stesso modo, il latte di soia e il miso sono stati segnalati per indurre l’attività della p-glicoproteina e del CYP3A4, ma il significato clinico di tutto ciò non è noto.

Escrezione

E’ ben noto che il litio ha una interazione molto importante con il sodio nella dieta; maggiore è l’assunzione di sodio, più basso è il livello di litio. L’avvio di una dieta a basso contenuto di sale può causare tossicità da litio. Inoltre, una buona idratazione, soprattutto in estate è importante per tutti i pazienti, ma in particolare per quelli che assuno litio, per evitare un danno renale.

Interazioni farmacodinamiche

Una delle più gravi interazioni farmacodinamiche cibo-farmaco è la reazione con la tiramina. Ciò si verifica quando i cibi ad alto contenuto di tiramina sono ingeriti in presenza di un IMAO non selettivo. Gli alimenti da limitare includono la birra alla spina, il vino rosso, lo sherry e altri liquori, i formaggi stagionati, i salumi, i cavoli fermentati, la salsa di soia, gli estratti di lievito, e baccelli di fave. Anche gli alimenti non correttamente conservati o viziati sono potenzialmente dannosi. Il meccanismo di questa interazione comporta il rilascio di noradrenalina eccessiva nello spazio sinaptico, con l’iperstimolazione del sistema simpatico, con possibili aumenti della pressione arteriosa a volte letali.

E’ importante dunque informare il proprio medico dei farmaci che si stanno assumendo e del tipo di dieta alimentare. Chiedete sempre al vostro medico, dunque, se estono cibi o altri farmaci, soprattutto quelli senza obbligo di ricetta medica, che non potete assumere con la terapia che vi è stata prescritta.