Le emicranie possono essere molto dolorose. Recenti studi indicano che questi dolori possono anche comportare un aumento del rischio di lesioni vascolari nel cervello in determinate categorie di pazienti. Scansioni cerebrali ottenute mediante Risonanza Magnetica mostrano che i pazienti con emicrania presentano più frequentemente cambiamenti nella materia bianca cerebrale rispetto alle persone senza emicrania. Dei ricercatori dell’Università di Graz hanno quindi valutato se ci siano notevoli cambiamenti nella materia bianca cerebrale tra i pazienti anziani con emicrania, in particolare se l’emicrania possa essere un possibile fattore di deterioramento mentale precoce.
I primi risultati dello studio sembrano dire che nei pazienti anziani, a meno che le loro emicranie non aumentani all’improvviso, il rischio di lesioni vascolari nella sostanza bianca cerebrale non è aumentato.
Lo studio ha coinvolto 639 persone di 74 anni di età media, che avevano cercato assistenza medica a causa di leggeri deficit neurologici, cognitivi o motorie. I soggetti dello studio sono stati valutati sulla base di un protocollo clinico completo, neuropsicologico e funzionale all’inizio del trattamento e poi annualmente per un periodo di tre anni. Nel primo esame sono state indagate possibili storie di emicrania. Inoltre, una risonanza magnetica è stata anche condotta all’inizio e alla fine del periodo di studio. Il volume e il grado di severità delle alterazioni della materia bianca è stata determinata durante queste scansioni e la progressione dei cambiamenti è stata documentata.
L’Emicrania non agisce da catalizzatore
Tra i partecipanti allo studio, il 16% (103 soggetti) ha sofferto di emicrania. La maggior parte di loro (68) avevano emicrania senza aura. Le donne con Emicrania erano tre volte di più nuemrose rispetto agli uomini (78 contro 25). Il grado di severità e l’entità dei cambiamenti nella materia bianca erano gli stessi in tutti i soggetti all’inizio del trattamento, indipendentemente se fossero pazienti con emicrania o meno. L’esame di follow-up dopo tre anni non ha rivelato alcuna significativa correlazione tra emicrania e la progressione dei cambiamenti nella materia bianca. Nessune specifiche differenze di genere sono stati rilevate, la correlazioni presunte tra mal di testa e cambiamenti neurologici non c’è stata. I risultati indicano che la correlazione tra emicrania e cambiamenti nella materia bianca è un fenomeno specifico delle persone più giovani e presumibilmente attribuibili a qualche altro meccanismo patogenetico. Ulteriori studi su un campione casuale maggiore della popolazione generale saranno necessari per chiarire la correlazione tra emicrania e malattie vascolari nel cervello.
Le piccole cellule bianche
La materia bianca è il nome del componente del sistema nervoso centrale comprendente numerosi assoni. Questi assoni sono ricoperti con uno strato di grasso biancastro, che li rende straordinariamente conducibili. La materia bianca rappresenta più della metà della massa del cervello degli esseri umani. Essa funge da centro di collegamento indispensabile perché circuiti differenti delle aree del cervello possano essere collegati, anche a grande distanza. La sostanza bianca è stata a lungo messa in ombra nella scienza dalla materia grigia in quanto quest’ultima è associato con le operazioni mentali coinvoltr nel pensare e nell’agire. Tuttavia, la materia bianca è fondamentale per le funzioni cerebrali, per l’apprendimento e per il comportamento sociale.