attacco-di-panicoNon esiste nessun farmaco che abbia provate capacita di aiutare la memoria, di aumentare la concentrazione o di migliorare le prestazioni, quindi l’unico modo per poter superare gli esami di maturità è studiare. Il monito arriva dagli esperti, che, a pochi giorni dall’inizio delle prove scritte, consigliano agli studenti di non rinunciare a un buon sonno, a una dieta equilibrata, a bere molto, e a non esagerare nemmeno con il caffé. «Tutte le sostanze esogene per migliorare l’apprendimento fanno solo male e non c’è nessuna dimostrazione che possano essere realmente utili» afferma Luciano Caprino, professore emerito di farmacologia all’Università La Sapienza di Roma, sottolineando anzi che «possono essere pericolosi quando ci siano abusi».

I «farmaci stimolanti» gli fa eco Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano «danno l’impressione di essere di aiuto, impressione cui non corrisponde un reale miglioramento delle performance». Ma questo vale anche gli integratori alimentari, che «servono solo nei casi di diete carenti di qualche elemento, ma non hanno nessun effetto provato su memoria o concentrazione» aggiunge Caprino. Fondamentale è invece bere molta acqua, perché la disidratazione comporta una diminuzione significativa della memoria a breve e a lungo termine e dei tempi di reazione a uno stimolo. Bocciati, per Garattini, anche gli ansiolitici: «In primis perchè una piccola dose di ansia è utile a rimanere concentrati». E poi perché «questi farmaci hanno un lieve effetto sedativo e tolgono la brillantezza. È come bere un po’ di alcol». Secondo gli esperti, per cercare di dormire più tranquilli, soprattutto la notte prima degli esami, si salvano solo la camomilla e la valeriana, prese la sera prima di cena rilassano senza fare danni.

Da Doctornews

Mens Sana ha fatto della cura delle dipendenze patologiche uno dei suoi principali programmi. Con i nostri specialisti siamo impegnati ogni giorno nella lotta alla dipendenza da alcol, da cocaina, da eroina, da cannabis e da altre sostanze. La vastità del problema e la grande diversità delle persone trattate, con diversa gravità della patologia, ci ha spinto ad offrire un collegamento con le migliori strutture sanitarie specializzate in ricoveri per la disintossicazione e la riabilitazione.

Il ricovero presso cliniche specializzate, in day hospital o in comunità terapeutiche è sempre subordinato ad una nostra prima valutazione psichiatrica. E’ infatti necessario che uno psichiatra, secondo le linee guida e le disposizioni di legge, formuli la diagnosi di dipendenza patologica e valuti il grado di gravità della patologia per poter avviare le procedure di ricovero. Mens Sana gestirà la prenotazione del ricovero presso le strutture convenzionate e aiuterà il paziente nelle pratiche amministrative. In pochi giorni sarà così possibile far fronte anche ai casi più difficili, che non possono essere gestiti ambulatorialmente.

I professionisti di Mens Sana accompagneranno il paziente anche durante il ricovero, collaborando con i medici e gli operatori della struttura ospitante, visitando periodicamente il paziente ricoverato e, soprattutto, gestendo il delicato momento della dimissione. Molte volte accade, infatti, che la persona, terminato il ricovero, si senta abbandonato, lasciato a se stesso nell’affrontare il ritorno alla vita quotidiana e quei problemi che spesso sono la causa stessa della dipendenza. Ecco perchè ancora prima che il paziente venga dimesso dalla struttura, viene programmato un appuntamento presso i nostri centri, per gestire la ripresa delle attività quotidiane e per mantenere l’astinenza nel lungo periodo.

I ricoveri sono in parte o completamente gratuiti, in base alle disponibilità economiche delle ASL territoriali e del tipo di ricovero. Le strutture convenzionate con Mens Sana sono situate nel territorio italiano.

autismo“Gentile dottoressa Grossi, sono la mamma di Giorgio, un bambino con autismo. Ho saputo che lei lavora anche con i bambini come mio figlio, come terapista,  per questo mi rivolgo a lei visto che è del mestiere. Giorgio ha quasi 9 anni, non parla e frequenta la prima elementare;  gli è stato diagnosticato il Disturbo Pervasivo dello Sviluppo, (si chiama anche così vero?) all’età di 3 anni dopo una progressiva regressione. Io e mio marito, dalla diagnosi, andiamo in continuazione alla ricerca di nuove scoperte in ambito scientifico, nuove cure per questa patologia che si sta, ahimè, diffondendo sempre più. Ci siamo sempre sentiti soli in questa ricerca, né servizi sanitari, né Stato ci hanno mai supportato né con interventi professionali, nè  agevolando le spese che, come lei ben saprà, sono onerose. Ora che è entrato a scuola speravamo di avere un supporto almeno da questa, ma … l’insegnante di sostegno ha poche ore con lui, inoltre Giorgio è seguito anche da un AEC  (assistente culturale educativo), ma anche questa ha ore non sufficienti per coprire tutta l’intera giornata. Per giunta, ci hanno appena informato che l’anno prossimo, per mancanza di fondi, le ore saranno ancora meno. Come faremo con il nostro bambino? Mi dia qualche indicazione. La ringrazio.” Una madre disperata.

 

Cara mamma di Giorgio, quante storie come la sua sento raccontare ogni giorno dalle famiglie dei bambini che seguo. Purtroppo questo è il problema, una patologia che si sta diffondendo e che ancora non trova cause chiare e cure assolutamente efficaci anche perché si investe troppo poco nella ricerca, rispetto all’estensione del dramma. Cerchiamo di chiarire meglio ai nostri lettori, di cosa stiamo parlando . L’AUTISMO è una complessa sindrome basata su disordini fisiologici e biochimici che hanno un comune punto finale: danni a livello cognitivo e relazionale. E’ considerato un disturbo Pervasivo dello Sviluppo che si manifesta entro il terzo anno di età. Comporta gravi deficit nelle aree della comunicazione (ritardo o assenza dello sviluppo del linguaggio), dell’interazione sociale (vivono nel loro mondo, quindi difficoltà a mantenere l’attenzione e lo sguardo con l’interlocutore), e problemi di comportamento (comportamenti autolesionistici, aggressivi, non socialmente accettabili). Inevitabilmente questi bambini hanno bisogno di interventi e trattamenti speciali. Tali trattamenti però, sono completamente (o quasi) a spese della famiglia, parliamo di cure farmacologiche o omeopatiche costose, visite mediche con specialisti ricercati, terapiste private che dovrebbero lavorare con il bambino quotidianamente; per non parlare poi della dieta DAN che seguono la maggior parte dei bambini con autismo, priva di glutine e caseina. Come abbiamo già detto le cause non sono ancora certe. Parliamo comunque di una predisposizione del bambino a contrarre questa sindrome, da lì vi sono correnti diverse di pensiero. Tra le tante, una attribuisce la causa ai vaccini. Spesso questi bambini hanno difficoltà ad assorbire sostanze pesanti presenti in questi farmaci e questo provoca danni a livello cerebrale. Altri parlano di cause virali, ovvero un virus che ha innescato dei processi di regressione delle abilità acquisite, ecc ecc. Qui andremo troppo a toccare temi bollenti sulle potenti aziende farmaceutiche, e simili, ma non è ora il caso. Nel concreto però, famiglie come quella di Giorgio e bambini come Giorgio, vengono abbandonati ai loro destini. Per esempio, all’interno della classe, la gestione di un bambino con autismo diventa complicato in assenza di una docente esperta che sa come gestirlo nei momenti di crisi che purtroppo caratterizzano spesso i momenti di vita di questi bambini. Talvolta tale sindrome può essere trattata attraverso indicazione di ordine cognitivo-comportamentale che possono essere fornite all’insegnante di sostegno del bambino e alle insegnanti curriculari. Inoltre l’intervento con il bambino implica inevitabilmente un coinvolgimento dell’intera classe che dovrebbe essere preparata ad accogliere e imparare a convivere con le grandi difficoltà del bambino. Al riguardo dovrà essere organizzato un programma specifico di intervento che vedrà coinvolti le insegnanti e i bambini della classe. Ma per far questo sono necessarie risorse e quindi fondi. E’ necessario che la ricerca vada avanti, ma soprattutto che lo Stato diventi più sensibile a queste tematiche fornendo più risorse, maggiori investimenti,  più finanziamenti per queste famiglie e questi bambini in difficoltà.

Per Info: la Dott.ssa Irene Grossi, Psicologa l’età adulta e dell’età evolutiva per Mens Sana

riceve negli studi di Roma e di Castrocielo (FR)

info@irenegrossi.it  www.irenegrossi.it
Cellulare: 3495098145

schizofrenia Conoscete qualcuno che sembra come aver perso contatto con la realtà? Avete mai sentito parlare di persone che affermano di “sentire voci” che nessun altro può udire? O di vedere o sentire cose che nessun altro percepisce? Oppure persone che credono a cose che non sono assolutamente vere?

A volte le persone con questi sintomi sono affette da schizofrenia, una grave malattia. Leggere questa pagina web vi aiuterà a saperne di più.

Che cos’è la schizofrenia?

La schizofrenia è una malattia grave del cervello. Molte persone affette da schizofrenia sono fortemente disabili a causa dei loro sintomi.

Le persone affette da schizofrenia possono sentire voci di altre persone che nessun altro può sentire. Possono pensare che altre persone stiano cercando di far loro del male. A volte i loro discorsi non hanno alcun senso. La malattia rende difficile mantenere un lavoro o prendersi cura di se stessi.

Chi si può ammalare di schizofrenia?

Chiunque può sviluppare la schizofrenia. Colpisce uomini e donne in modo uguale, in tutti i gruppi etnici. Anche gli adolescenti possono sviluppare la schizofrenia. In rari casi, anche i bambini ne sono affetti.

Quando ha inizio questa malattia?

I sintomi della schizofrenia di solito iniziano in una età compresa tra i 16 e 30 anni. Gli uomini spesso sviluppano sintomi in età più giovanile rispetto alle donne. Solitamente la schizofrenia non esordisce più superati i 45 anni.

Quali sono le cause della schizofrenia?

Diversi fattori possono contribuire alla schizofrenia, tra cui:

I geni, perché la malattia viene spesso a trovarsi nelle famiglie
L’ambiente, come virus e problemi di nutrizione prima della nascita
Il cervello, con una diversa struttura e chimica cerebrale alterata.

Gli scienziati hanno imparato molto sulla schizofrenia in questi anni. I progressi più importanti riguardano l’identificazione di geni e strutture del cervello che possono giocare un chiavr ruolo nella malattia. Alcuni esperti ritengono che la malattia inizi prima della nascita, ma non si mostri fino a molti anni più tardi. Con ulteriori anni di studio, i ricercatori potrebbero essere in grado di prevedere chi svilupperà la schizofrenia.

Quali sono i sintomi della schizofrenia?

sintomi della schizofrenia possono variare d’intensità. Ci sono tre principali tipi di sintomi.

1. I sintomi positivi si riferiscono ad una distorsione del pensiero. Sono i cosiddetti sintomi psicotici. Le persone con questi sintomi sono talvolta, ma non sempre, in grado di distinguere ciò che è reale da ciò che è immaginato o creduto. I sintomi positivi includono:

Allucinazioni: quando una persona vede, sente, odora o prova cose che nessun altro può esperire con i propri sensi. “Sentire le voci” è comune per le persone con schizofrenia. Le voci può tormentare la persona per un lungo periodo prima che la famiglia o gli amici notino un problema.
Deliri: quando una persona crede cose non sono hanno un fondamento di verità. Per esempio, una persona può credere che la radio o la televisione stiano parlando direttamente a lui o lei. A volte possono credere di essere in pericolo, oppure che altre persone stiano cercando di far loro del male.
Disturbi del pensiero: modi di pensare che non sono abituali o utili. Le persone con disturbi del pensiero possono avere difficoltà nell’organizzazione dei loro pensieri. A volte smettono di parlare nel mezzo di un pensiero. Altre persone compongono parole che non hanno alcun significato.
Disturbi del movimento: i movimenti del corpo possono apparire tesi e agitati. Il disturbo del movimento può consistere nella ripetizione di certi movimenti più e più volte. In estremo, una persona può smettere di muoversi o parlare per un periodo più o meno lungo: una rara condizione chiamata “catatonia”.

2. I sintomi negativi si riferiscono invecde alla difficoltà di mostrare emozioni o funzionare normalmente. Quando una persona con schizofrenia ha dei sintomi negativi, potrebbe apparire come affetto da depressione. Le persone con sintomi negativi possono:

Parlare con voce monotona
Non mostrare alcuna espressione nel viso, come un sorriso o un cipiglio
Avere difficoltà a divertirsi e a provare piacere
Avere problemi di pianificazione di una attività, come fare la spesa
Parlare molto poco agli altri, anche quando ne hanno bisogno.

3. I sintomi cognitivi non sono facili da notare, ma possono rendere difficile avere un lavoro o prendersi cura di se stessi. I sintomi cognitivi includono:

Problemi nell’utilizzare le informazioni a disposizione per prendere decisioni
Problemi nell’utilizzare e ricordare le informazioni appena apprese
Disturbi dell’attenzione.

Gli adolescenti possono ammalarsi di schizofrenia, anche se può essere difficile da diagnosticare in un primo momento. Questo perché i sintomi possono apparire come problemi che molti adolescenti hanno. Una schizofrenia che si sta sviluppando in un adolescente può apparire in diversi modi:

Il ragazzo/a Inizia a ricevere brutti voti a scuola
Cambia amici o lascia le amicizie d’un tempo
Ha difficoltà a dormire
E’ irritabile o lunatico.

Come viene trattata la schizofrenia?

Non c’è una cura definitiva per la schizofrenia, ma due tipi principali di trattamento sono efficaci a controllare i sintomi: i farmaci e i trattamenti psicosociali.

1. Farmaci. I diversi tipi di farmaci antipsicotici possono aiutare enormemente e la reazione ai vari tipi di farmaci dipende molto dal paziente. A volte una persona ha bisogno di provare diversi farmaci per trovare quello che funzioni veramente.

I farmaci possono causare alcuni effetti indesiderati. La maggior parte degli effetti indesiderati comunque tendono a sparire dopo pochi giorni. Altri richiedono più tempo. I pazienti dovrebbero sempre riferire al proprio medico di questi problemi. Gli effetti collaterali più comuni includono:

Visione difficoltosa, con problemi nella messa a fuoco
I movimenti del corpo difficilmente controllabili, più spesso agitazione
Vertigini
Sonnolenza
Aumento del battito cardiaco
Sensazione di irrequietezza
Problemi mestruali
Fotosensibilità
Eruzioni cutanee
Rigidità del corpo.

Alcuni tipi di antipsicotici possono causare significativi aumenti di peso, che se non controllati possono portare a diabete o aumento del colesterolo. Altri tipi possono causare disturbi del movimento per cui una persona non può controllare alcuni movimenti muscolari, in particolare intorno alla bocca.

E ‘importante segnalare qualsiasi di questi effetti collaterali al medico. I pazienti non devono interrompere l’assunzione di un farmaco senza l’aiuto di un medico. L’interruzione improvvisa del farmaco può essere pericolosa, e può rendere i sintomi della schizofrenia peggiori.

2. Trattamenti psicosociali. Questi trattamenti consentono ai pazienti di affrontare la vita di giorno in giorno. I trattamenti sono utili dopo aver trovato un farmaco che funziona. I trattamenti includono:

Psicoeducazione della famiglia: esistono modi diversi per aiutare tutta la famiglia imparare ad affrontare la malattia e aiutare i loro cari
capacità di gestione della malattia: strumenti per conoscere la malattia e gestirla giorno per giorno
Riabilitazione: un aiuto per ritrovare un lavoro e le abilità della vita quotidiana
Gruppi di auto-aiuto: sostegno reciproco tra persone affette da questa malattia e le loro famiglie
Psicoterapia incentrata su come convivere con la malattia e imparare a gestire e affrontare i sintomi, come le voci o i deliri.

Le persone affette da schizofrenia sono violente?

La maggior parte delle persone affette da schizofrenia non sono violente. Tuttavia, alcuni di loro presentano problemi di aggressività. La violenza avviene di solito a casa contro i membri della famiglia.

Il suicidio è un problema che si manifesta in alcune persone affette da schizofrenia. La probabilità di tentare un suicidio, infatti, è più alta che nelle persone non affette. Se conosci qualcuno che parla di suicidio, aiutalo a trovare un aiuto in fretta.

Problemi di droga e alcool?

L’assunzione di droghe illegali e di eccessive quantità di alcol sono problemi che si riscontrano nelle persone affette da schizofrenia. Quando un paziente fa uso di droga, è meno propenso a seguire un piano di trattamento e a curarsi, con la conseguenza che la malattia peggiora.

Molti esperti credono droga e alcol non causino la schizofrenia, ma possano rendere i farmaci antipsicotici meno efficaci. Inoltre, droghe come la marijuana fanno peggiorare i sintomi o possono essere un fattore di rishcio per l’insorgenza della malattia.

E ‘molto comune per le persone affette da schizofrenia fumino molte sigarette. Anche il fumo può rendere i farmaci meno efficaci. E’ difficile queste persone smettere di fumare perché ciò potrebbe rendere i loro sintomi peggiori per un periodo di tempo. E’ spesso però una necessità aiutare tutti i pazienti con schizofrenia a smettere di fumare.

Come posso aiutare qualcuno che conosco che soffre di schizofrenia?

Le famiglie sono di solito quelli che hanno sulle spalle tutto il peso della gestione di una persona con schizofrenia. I membri della famiglia possono aiutare il loro caro ad assumere i farmaci e sottoporsi agli altri trattamenti. Possono anche imparare come aiutare il loro caro a rendere la sua vita migliore possibile.

Assistere e sostenere un membro della famiglia con la schizofrenia può essere difficile. Alcuni pazienti decidono di smettere il trattamento, smettere di prendere le medicine. Se questo accade, può essere necessario l’aiuto dello psichiatra, che può disporre un trattamento sanitario obbligatorio, o del pronto soccorso di un ospedale. I medici del pronto soccorso possono infatti controllare la persona e decidere se ha bisogno di aiuto professionale urgente.

E ‘importante però rispettare una persona con schizofrenia. Ma non si deve permettere loro di attuare comportamenti pericolosi per se stesso o per gli altri. Ecco perchè è importante rimanere sempre in contatto con il proprio psichiatra.

Contattaci per saperne di più sulla schizofrenia o per aiutare te stesso, o una persona a cui vuoi bene ad affrontare al meglio questa malattia.

Per maggiori informazioni o semplicemente per un consiglio potete inviare una email a info@mens-sana.biz.
Per fissare un primo incontro potete telefonare allo 06 8339 0682.