miti suicidioLa figura del Compagno Adulto è nata all’inizio degli anni ’80 dagli studi dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile dell’Università “La Sapienza” di Roma, per essere indirizzata agli adolescenti, con l’obiettivo di attivare risorse esterne ai reparti psichiatrici o agli studi psicoterapeutici, per i ragazzi. I collaboratori scientifici di Mens Sana hanno rielaborato il progetto originale, di stampo psicodinamico, messo a punto da Cordiali e Montinari ( “Compagno Adulto. Nuove forme dell’allenza terapeutica con gli adolescenti “ Cordiale S. , Montinari G., Franco Angeli 2012) e introdotto le innovazioni della psicologia cognitivo comportamentale, più vicine alle esigenze pratiche che i ragazzi affrontano quotidianamente. Consiste nella presa in carico di adolescenti e giovani adulti di età compresa tra i 12 e i 20 anni che, oltre a vivere la difficoltà propria dell’adolescenza e di un ambiente complesso,  mancano dell’adolescenza come momento evolutivo, sia dal punto di visto cognitivo ed emotivo che del comportamento.

Da un punto di vista pratico-operativo, ogni giovane sarà seguito e guidato da un educatore che lo accompagnerà nei diversi contesti di appartenenza. La figura del compagno adulto avrà la funzione di “fare insieme” cioè condividere il piacere nelle attività, e cercare di valorizzare e potenziare le caratteristiche del ragazzo. Questo tipo di intervento è indicato in quelle situazioni in cui le relazioni sociali della persona sono in fase di stallo e nella quali il riconoscimento della sfera emotiva viene meno. Pertanto, in una fase in cui un aspetto della vita emotiva e affettiva della persona è in stretta correlazione e interscambio con il suo ambiente di vita e i suoi mutamenti , il compagno adulto svolge una funzione di ausilio: un  facilitatore sia delle relazioni sociali del ragazzo all’interno del proprio spazio di vita, sia un intervento psico-educativo  sulle proprie emozione attraverso il riconoscimento e la gestione di esse.

Il progetto si propone di offrire ai ragazzi/e con disagio psico-sociale l’opportunità di:
•    costruire una relazione significativa di sostegno, accompagnamento e di rispecchiamento delle varie funzioni e capacità (pratiche e mentali), passando per la condivisione delle attività quotidiane (studio, gioco, scoperta, coltivazione di interessi, uscite, ecc.)
•    migliorare la propria autonomia e identità
•    costruire (laddove sono assenti) e  potenziare le interazioni con i pari
•    favorire una mediazione tra il minore, la sua famiglia e le istituzioni
•    promuovere un sostegno didattico, l’ inserimento scolastico o professionale e inserimento in centri di aggregazione giovanile
•    creare un’attività di rete con altre risorse del territorio
•    rafforzare la rete sociale primaria (familiare) e secondaria (amicale) e costruire network solidali tra famiglie (minori e nuclei familiari multiproblematici), anche attraverso la promozione di nuove forme di accoglienza (centro diurno a tempo pieno o part-time).

Tra le figure professionali impiegate abbiamo
•    Psicologi-psicoterapeuti
•    Educatori professionali

La durata e i tempi dell’intervento vengono individuati a seconda delle esigenze e degli obiettivi da raggiungere. Ogni giovane può essere seguito attraverso diversi incontri settimanali concordati con l’educatore. Chiaramente si tratta di un progetto inserito in un lavoro di rete più ampio con il coinvolgimento diretto della famiglia attraverso una terapia familiare, il contatto con i servizi e gli enti che si prendono cura del giovane, quindi una continua supervisione dell’operato di tutti i protagonisti coinvolti da parte di professionisti specializzati.

Per richiedere maggiori informazioni e richiedere l’aiuto di un compagno adulto, potete inviare una email a info@mens-sana.biz.

Responsabile del servizio: Dr.ssa Irene Grossi